La voce di Hind Rajab scuote le sale: "Una storia che ci dà speranza"

’La voce di Hind Rajab’, Leone d’argento all’ultimo festival di Venezia è in sala dal 25 settembre con la distribuzione della bolognese I Wonder Pictures. Questa sera al Pop Up Cinema Medica 4k di Bologna il film di Kaouther Ben Hania sarà accompagnato dalle due attrici Saja Kilani e Clara Khuri: il programma si apre alle 19 con una prima proiezione seguita da un incontro con gli spettatori. Alle 21,30, poi, le interpreti introdurranno il film e, al termine della proiezione, dialogheranno con il pubblico in sala. L’ultima proiezione sarà alle 23,45 e sarà possibile partecipare all’incontro previsto dopo la proiezione delle 21,30 fino a esaurimento posti, arrivando quindi un po’ prima. Va ricordato che la regista tunisina classe 1977 ha scelto tutte attrici e attori palestinesi perché portassero la propria esperienza di esilio e tragedia nella loro parte di operatori della Mezzaluna Rossa. Quelli, dunque, che risposero alla telefonata della bimba palestinese Hind Rajab, che chiedeva aiuto da Gaza City, prima di essere uccisa dall’esercito israeliano coi soccorritori che cercavano di salvarla. Audio originali e recitazione si intrecciano, come racconta Saja Kilani, la giovane attrice nel ruolo di un’operatrice al telefono con Hind.
Saja, come è iniziata la sua avventura nel film?
"Con una self tape che ho inviato alla regista che circa un mese dopo mi ha richiamata dicendomi che il provino le era piaciuto, ma che non trovava nessun mio lavoro online. Le ho detto che lavoravo da poco, ma la invitavo a rischiare, a scommettere su di me. Le sono grata".
Come vi ha preparato la regista alla parte di fiction innestata su un documento vero?
"Mi sono messa in contatto con Rana, l’operatrice che interpreto, e devo dire che è stata molto generosa nei miei confronti. Mi ha detto una cosa molto bella: ‘non voglio che mi copi, voglio che tu semplicemente ascolti la registrazione e reagisca come ti senti’. Questo mi ha dato la libertà di esprimermi e ascoltare la voce di Hind per la prima volta in diretta: è stato potentissimo, perché la regista voleva la nostra reazione più sincera. Noi conoscevamo il contenuto della telefonata dalla sceneggiatura, ma tra leggere e ascoltare c’è stato un abisso".
Come avete reagito alle vostre emozioni che immaginiamo siano state pesanti durante le riprese?
"Ho fatto tanto teatro prima di arrivare al cinema e sono molto ispirata da storie basate su eventi reali, perché credo nel potere educativo del cinema che non deve essere solo intrattenimento. Con Hind la storia è così efficace che la tua responsabilità di attore è ancora più grande nel momento in cui rappresenti un personaggio vero che è ancora in vita. Desideravo che Rana, guardando me nel film, si riconoscesse e ciò poteva accadere solo rendendo il giusto omaggio a lei, con autenticità".
Cosa ha provocato in voi attori questa esperienza comune?
"Siamo diventati una squadra, anche perché siamo tutti palestinesi".
Nella sua biografia si legge che lei è giordana, palestinese, canadese. Anche le biografie dei suoi colleghi sono geograficamente complesse: anche le vostre famiglie sono dovute fuggire.
"Moltissimi palestinesi vivono già in varie parti del mondo e non per scelta, ma perché costretti. Ma ovunque si va si porta con sé la propria identità e la mia è basata sui ricordi che mi hanno passato i miei nonni, sfollati nel 1948 in Giordania da Nazareth e da Gerusalemme, perché io non ho mai vissuto in Palestina. Sicuramente la voce di Hind ci ha fatto unire ancora di più, la sua storia ha un grandissimo potere che ci dà speranza".
İl Resto Del Carlino